Riviste, giornali specializzati, congressi, consulenti e docenti ci bombardano ogni giorno con nuove mode e nuovi concetti di management, o nuove tecnologie, dipingendoli come la soluzione (definitiva!) di ogni problema aziendale.
Ma l’esperienza suggerisce esattamente il contrario: non è tanto importante quale tecnica di management o quale sistema informatico si introduce nella propria azienda, bensì gestire l’introduzione di tali concetti e strumenti di management in modo professionale ed efficace. In questo ambito, è decisivo il COME, non tanto il COSA.
Due imprese possono implementare lo stesso sistema informatico, lanciare lo stesso progetto di riorganizzazione oppure ottenere la certificazione ISO 9001 del proprio sistema di qualità. Il successo di tali iniziative è però dovuto primariamente alle modalità di esecuzione, a “come si lavora”, piuttosto che al metodo scelto in sé. Per esempio, oggi i maggiori sistemi informatici gestionali (ad es. SAP, Oracle, ecc.) si equivalgono per affidabilità e funzionalità. Di conseguenza la sfida cruciale per l’impresa non è tanto la scelta del sistema, quanto il progetto di implementazione nella realtà aziendale (che può durare qualche anno e che comporta un alto rischio di fallimento).
Analogamente, quando un progetto si rivela un insuccesso, è fin troppo facile incolpare il sistema o la tecnica di management, mentre uno sguardo più oggettivo andrebbe ad indagare su come l’impresa ha portato avanti il progetto, se la direzione era veramente convinta e appoggiava attivamente l’iniziativa, se il capo progetto aveva le competenze necessarie,…
Ricerche accademiche (per es. pubblicate sulla Harvard Business Review) hanno confermato in pieno questa tesi. Uno studio durato 5 anni e che ha coinvolto 160 imprese, per esempio, ha dimostrato che il successo sul lungo termine non deriva primariamente dall’adozione di tecniche di management “alla moda”, ma dalla gestione professionale e coerente di poche aree critiche fondamentali: una strategia chiara e condivisa, processi di lavoro conosciuti e ben eseguiti, una cultura aziendale sana e positiva, un’organizzazione semplice che riduca al minimo la burocrazia e le ridondanze.
E per far questo non basta un veloce progetto di qualche mese: è necessario un impegno e una disciplina da parte della stessa Direzione, che si estende su molti anni o addirittura decenni, magari accompagnati da consulenti esperti, per evitare di ripetere errori già fatti da altri… Anche in questo campo, le facili scorciatoie si rivelano quasi sempre dei costosi specchietti per le allodole.
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